Al traguardo

31 maggio: come ogni cosa bella anche il nostro progetto ha avuto una data di chiusura ufficiale.
Qualche giorno prima, il 23 maggio,  abbiamo organizzato l'incontro finale  di disseminazione per il collegio docenti con in cuore un mix di sensazioni diverse: la malinconia nel ripercorrere i ricordi dei nostri mesi tra i mulini a vento, la consapevolezza di una scadenza ormai vicina che chiude un anno di lavoro intenso ma entusiasmante, la voglia di continuare a far proliferare i frutti dei nostri mesi di lavoro, il desiderio di trattenere il più possibile quell'energia positiva che nasce dagli incontri, dai confronti, dalla scoperta.
Quali traguardi abbiamo raggiunto? Quale ricchezza abbiamo portato nelle nostre classi dopo una tale esperienza? Come siamo cambiate noi e i nostri alunni? Siamo riuscite a disseminare al meglio i risultati del nostro anno di studio, di osservazione, di sperimentazione?
Queste alcune delle domande che ci siamo poste nel preparare le slides per il Collegio docenti e che ancora continuiamo a porci in questi giorni in cui siamo alle prese con il report finale e la Piattaforma per la disseminazione...
Pensiamo agli spunti che del metodo Dalton abbiamo portato nel nostro istituto e siamo certe che questi hanno aiutato gli alunni ad  acquistare consapevolezza dei propri punti di forza e delle proprie debolezze, a svolgere dei compiti in autonomia e a gestire meglio il proprio tempo in aula e a casa. 
Siamo ancor più soddisfatte per la divisione dei nostri ragazzi in fasce di livello in quanto abbiamo visto alunni con prerequisiti minimi riuscire a svolgere i compiti assegnati al proprio  gruppo senza troppe difficoltà vincendo il senso di frustrazione derivato dal non riuscire a fare «le stesse cose degli altri»; ma abbiamo anche dato all'alunno con abilità maggiori la possibilità di non  annoiarsi troppo, di non distrarsi ma di potenziare le sue competenze con attività più impegnative e per lui maggiormente interessanti.
Siamo convinte che quando ognuno di noi riesce a fare ciò che gli  viene richiesto si sente meno frustrato, e il principio vale a maggior ragione per i nostri ragazzi. 
Il nostro impegno sarà quello di considerare la meta raggiunta non come conclusione ma, al contrario, come un input verso risultati più solidi e duraturi; punto di partenza per un'opera di disseminazione che continua nel territorio e non solo.
Doverosi sono però, alla conclusione di un percorso, i ringraziamenti: al nostro tutor Anne e a tutto lo staff del De Gondelier, ai loro alunni che hanno partecipato coi nostri al progetto su E-twinning, ai dirigenti che, al rientro, ci hanno invitato nelle loro scuole per farci condividere la nostra esperienza, ai colleghi che ci hanno scritto su fb, per posta,su e-twinning, che hanno partecipato ai nostri incontri o hanno bussato al nostro sportello informativo, ai genitori che hanno supportato il nostro lavoro in aula senza timore delle novità, ma anzi manifestandoci il loro apprezzamento, ai nostri ragazzi che ci hanno dimostrato ogni giorno, col loro entusiasmo e la loro partecipazione, che vale davvero la pena innovare, mettersi alla prova, sperimentare, provare a cambiare gli aspetti più anacronistici del sistema scolastico italiano.
 Un ultimo grazie all'agenzia nazionale Erasmus+ che ci ha permesso di vivere un sogno targato Europa. 

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