Ritorno al ..... futuro

Ieri abbiamo lasciato il post in sospeso perché oggi siamo tornate al Liceo Spinoza, troppo curiose e troppo affascinate dall'atmosfera. Arriviamo in tempo per la Dalton Class, perché qui ogni mattina tutti i ragazzi, a prescindere dall'anno che frequentano, hanno un'ora di lezione durante la quale non esiste più il concetto di classe perché sostituito da un laboratorio dove, tramite previa prenotazione, ogni studente sceglie una lezione a piacimento. Da premettere che i ragazzi non sono tenuti a frequentare le lezioni dei loro stessi insegnanti ma sono liberi di scegliere un qualsiasi docente. In tanti pensano bene di seguire la materia nella quale incontrano maggiore difficoltà perché è il momento ideale per chiedere spiegazioni al prof a tu per tu.  Jate ci fa anche notare che spesso è il professore che sceglie per l'alunno, in quanto, avendo chiara la situazione dell'andamento didattico, lo obbliga letteralmente ad un impegno in una data disciplina, soprattutto perché il ragazzo non sa ancora gestire il lavoro. Perché questo bisogna dirlo: il metodo  Dalton è impegnativo, richiede organizzazione, capacità di autoanalisi, propensione ad una organizzazione sistematica del lavoro. E l'esperienza di Jate ci dice che ci sono casi in cui questo metodo proprio non funziona, perché molti ragazzi hanno necessariamente bisogno di una guida...insomma, non è che tutti alla fine sanno stringere e concretizzare! Parliamo delle bocciature, anche qui ci sono: non hai raggiunto gli obiettivi, non hai prodotto e quindi ripeti l'anno.
Noi anche oggi abbiamo sbirciato di qua e di là, abbiamo respirato l'atmosfera della loro vita a scuola ma soprattutto abbiamo chiesto ai ragazzi cosa ne pensano di questa realtà. Non ci sono dubbi: loro non baratterebbero mai la loro indipendenza per dell'altro. "E che piacere ci sarebbe allora? Voglio essere io a gestire il mio tempo!" - "L'autonomia nello studio mi consente di sbagliare, imparare e crescere" - "Se la soluzione non la trovo da solo, lavoriamo in squadra e l'unione fa la forza".
Sentite questa......un alunno si è categoricamente rifiutato di studiare per poi fare gli elaborati e le verifiche, preferisce passare direttamente alle verifiche, va avanti con l'autocorrezione e apre il libro per studiare i concetti che aveva sbagliato. Questo è il suo stile di apprendimento, questo è quello che gli è stato consentito di fare.
Parliamo delle lingue. Si inizia a studiare l'inglese al Grade 6 della scuola primaria quindi arrivati al superiore tutti lo conoscono ad un livello base. Però qui in Olanda è tutt'altra musica....mica esiste il doppiaggio dei film!!! Quindi o guardano la tv in inglese o niente. Capirete che questo dà valore aggiunto ad un apprendimento che segue ritmi diversi, tutto passa dal canale della spontaneità, tutto è più facile. Giunti in classe anche i colleghi olandesi insistono sul lessico, grammatica, comprensione orale e scritta. La grammatica, e non solo quella, è resa veloce dalla tecnologia perché apriamo una bella parentesi....io alunno faccio un esercizio, lo correggo in automatico e lo stesso tablet mi suggerisce cosa devo studiare, ripassare, o su cosa devo insistere.....io professore tramite una piattaforma so chi ha iniziato un compito, quando lo finisce e il punteggio ottenuto....
Sfogliando i libri di testo in inglese noto quanto la nostra classica unità didattica qui verta al 90% sulle letture, letture e ancora letture. Parte tutto da lì, non si procede per aree semantiche o funzioni, si inizia da un articolo di giornale e via con la lezione. Va detto che questo tipo di lavoro mira alla preparazione per l'esame di maturità che consiste nella lettura di circa 17 articoli e comprensione degli stessi, tutto in due ore (e questo vale per tutte le lingue).
 Un'altra cosa che ci ha incuriosito è il LAP, una sorta di portfolio contenente tutti gli articoli (The Times, National Geographic, ecc)  che nell'arco di tre anni ogni studente ha letto, scegliendo da una lista fornita dal docente e di questi articoli saranno in grado di riferire.
Per stasera ci piace salutarvi con l'intervista alla simpaticissima Jate, condivisa sulla pagina facebook.

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