Faccia a faccia con le colleghe olandesi!

E' più difficile di quanto si possa immaginare.
Difficile capire come si possa attuare questo metodo in un contesto come il nostro.
Difficile capire e forse anche accettare che questo metodo funzioni.
Ogni giorno vediamo alunni che studiano con responsabilità, condividendo l'esperienza con i compagni. E su questo le colleghe olandesi sono certe..."instaurano a scuola le stesse relazioni che avranno successivamente nelle vita professionale!"
I principi cardine del metodo Dalton sono chiari: responsabilità (che in una fase successiva porta alla libertà), collaborazione e autosufficienza.
Ma il sistema è incalzante e ci ritroviamo dinanzi ai bisogni essenziali dei discenti:
- devono avere la sensazione di essere al sicuro ....e su questo non ci piove, noi siamo esperte in insegnanti-mamme/chiocce
- devono avere la sensazione di essere competenti...e noi li elogiamo, motiviamo e premiamo!
- devono avere la sensazione di essere indipendenti....e qui per quanto ci riguarda casca l'asino!!!
Ma come? Noi all'inizio dell'anno rassicuriamo i piccoli arrivati con la garanzia che ci sarà sempre la super prof a spiegare loro una cosa cento, duecento, mille volte!!!!
"No non no, non ci siamo!" sentenziano da queste parti, e aggiungono "explaining is blocking active learning!"  Abbiamo capito ma.....a noi piace insegnare, spiegare ed aiutarli....ed invece ci volete dire che secondo voi li sdirupiamo???? A quanto pare sì :(
Aspettate un attimo.....noi in svariate occasioni invitiamo i nostri alunni a trarre e cogliere una regola tramite un esempio fornito loro senza alcuna spiegazione. Il metodo induttivo li stimola, solletica la loro curiosità e li impegna in prima persona.
Allora siamo d'accordo: al centro ci deve essere l'apprendimento di cui protagonista è l'alunno e l'istruzione CHIARA e CONCISA è l'unico modo per aiutarlo. I ragazzi non sono motivati ad ascoltare e l'attenzione sarebbe sempre decrescente. Rari sono i bambini che leggono il manuale di istruzione di un qualsiasi videogioco, telefonino, tablet. Gli alunni amano le sfide per dimostrare la loro competenza, non sono interessati alle performance del professore.
Il confronto tra i nostri sistemi scolastici continua e sono troppe, tante le differenze ma noi, orgogliose insegnanti italiane, vogliamo trovare quella chiave di lettura che ci consenta di apportare qualche modifica al nostro metodo, senza stravolgerlo però, perché crediamo nella validità del nostro operato e soprattutto nella passione dell'insegnante italiano che lavora tra mille difficoltà.


Commenti

Post più popolari